LA LODE: UN AIUTO EFFICACE PER CHI EDUCA

Per sostenere il benessere del bambino, le lodi e i riconoscimenti si rivelano efficaci sul piano educativo per consolidare nuovi comportamenti, favorire una relazione piacevole e inoltre contribuiscono a rafforzare l’autostima.

La lode sembra più potente ed efficace della critica per generare un comportamento nuovo e per ridurre significativamente i comportamenti non adeguati e contemporaneamente ha degli effetti positivi fortemente desiderabili: qualità della relazione e buona autostima.

 La lode rafforza l’autostima

L’autostima è un costrutto complesso che cambia nel tempo e subisce l’influenza degli eventi che accadono nella vita. Inoltre, si manifesta sotto diversi aspetti: come fiducia in sé, affermazione di sé, immagine di sé e varia a seconda degli ambiti, ad esempio amicizie, relazioni affettive, ambito professionale etc.

 Le critiche e le frasi che feriscono interferiscono con la costruzione di una buona autostima, minano la fiducia in sé e condizionano la percezione del sé che il bambino sta costruendo in termini di attribuzioni e di stima. 

Le critiche forniscono delle valutazioni negative soprattutto quando vengono formulate come valutazioni del sé  “tu sei/tu non sei…”.

Se gli scambi comunicativi con un bambino comportano una maggior frequenza di attribuzioni negative sottoforma di “sei sempre il solito…” “continui a fare la stessa cosa, non ascolti mai quello che dico…”, l’attenzione del bambino – e dell’adulto- è sbilanciata verso una serie numerosa di esempi di comportamenti inadeguati che vengono riferiti ad un qualche tratto negativo del bambino.

È molto facile così stabilire un collegamento causale tra una attribuzione negativa “non sono capace, non ascolto mai, sono fastidioso” ed il comportamento non adatto. 

Perché la lode aiuta a correggere i comportamenti? 

Lodare per qualcosa che il bambino ha fatto bene, sposta l’attenzione sul comportamento positivo e questo aumenta la frequenza di comparsa dei comportamenti richiesti o attesi dagli adulti.

Al contrario le critiche e i rimproveri spostano l’attenzione solo sul comportamento negativo e non aiutano necessariamente il bambino a correggere il comportamento non adeguato.

Si può ritenere di fornire lodi efficaci per la maggior parte delle interazioni ma è anche possibile che i riconoscimenti siano accompagnati da critiche che non ci si accorge di inviare.

Un altro scenario possibile è quello in cui prevalgano le osservazioni sui comportamenti sbagliati mentre non si lodano i comportamenti positivi.

Alla base di questo atteggiamento educativo sembra esserci il pensiero di ritenere un dovere da parte dei bambini conformarsi alle richieste dell’adulto e forse anche la preoccupazione che lodare per aver fatto “solo il proprio dovere”, potrebbe rinforzare nel bambino una convinzione poco desiderabile “si fanno le cose solo per ottenere qualcosa”.

È utile però riflettere sul fatto che i comportamenti sono collegati a motivazioni e intenzioni e che ciò che rende significativo un certo comportamento o atteggiamento è anche l’effetto che ha prodotto sull’altro, soprattutto se si tratta di qualcuno a cui siamo legati affettivamente.

 Un comportamento positivo che non riceve attenzione da parte dell’adulto è solo un comportamento ignorato ed è molto probabile che si ripresenti nel repertorio del bambino in forma occasionale e discontinua.

La lode favorisce la piacevolezza

La lode favorisce la costruzione di una relazione adulto-bambino all’insegna della gentilezza, dell’incoraggiamento e in generale si sperimenta un rapporto piacevole.

Al contrario, una relazione caratterizzata da continue discussioni, critiche osservazioni comporta sofferenza. Spesso sono proprio i genitori che in consulenza parlano della propria sofferenza per non riuscire a modificare il proprio comportamento critico o per reagire con rabbia ai comportamenti dei figli.

Formulare la lode in modo efficace

Alcuni autori (Deblinger, Mannarino Cohen Runyon e Helfin, 2015) hanno suggerito l’utilizzo di sei principi che in inglese si identificano con l’acronimo PRAISE. 

Alcuni principi stimolano un breve approfondimento.

  • Fornire lodi che siano esclusivamente positive. Possiamo credere di fornire lodi al bambino per la maggior parte del tempo ma è anche possibile che i riconoscimenti siano accompagnati da critiche che non ci si accorge di inviare: “che bello hai messo i giochi in ordine! Perché non lo fai sempre?”.

Pur non avendo intenzione di fare una critica, portare l’attenzione sul fatto che questo comportamento non è sempre presente, sposta appunto l’attenzione del bambino dal comportamento positivo al comportamento negativo, attenuando di fatto l’impatto positivo della lode e rendendo meno motivante per il bambino impegnarsi per ripetere il comportamento che l’adulto richiede.

  • Ripetere le lodi in modo costante per i nuovi comportamenti
  • Riconoscere i piccoli passi verso comportamenti positivi
  • Offrire lodi in maniera intermittente per mantenere comportamenti positivi consolidati. Nel momento in cui il nuovo comportamento sembra consolidato, lodare il comportamento in modo intermittente si associa a un aumento della frequenza di comparsa dei comportamenti positivi perché il bambino ha imparato ad anticipare che ad un certo momento riceverà una lode e questo contribuisce a tenere alta la sua attenzione sul comportamento adeguato.
  • Specificare il tipo di comportamento che si sta incoraggiando
  • Lodare in maniera entusiastica un comportamento specifico: solitamente sono i rimproveri e le critiche che vengono inviate con un tono affettivo più intenso. La frustrazione ci rende a volte molto intensi! Così però si porta l’attenzione sui comportamenti negativi ma se si desidera rinforzare i comportamenti positivi allora si può giocare enfatizzando l’entusiasmo per quella cosa fatta così bene dal bambino. 

L’entusiasmo cattura l’attenzione e rende piacevole lo stare insieme.

Bibliografia

Trattare il trauma e il lutto traumatico nei bambini e negli adolescenti. J. A. Cohen, A. P. Mannarino, E. Deblinger. Editore Giovanni Fioriti.