Lavoro a Udine come psicoterapeuta da circa quindici anni e mi occupo di psicoterapia dell’adulto, dell’infanzia e dell’adolescenza.
Approccio
Come scrive lo psicologo inglese Paul Gilbert “ci siamo tutti semplicemente trovati qui”. Ci siamo trovati a vivere in un certo momento e in un certo luogo ed alcuni di noi hanno attraversato delle esperienze anche molto difficili che si è cercato in qualche modo di affrontare.
Mi piace pensare alla terapia come un intervento mosso dalla stessa intenzione che colgo nella pratica giapponese del kintsugi, la tecnica di “riparare con frammenti d’oro” oggetti in ceramica.
Così come l’oggetto riparato acquista un valore nuovo, grazie al prezioso materiale scelto per tenere unite le diverse parti, le esperienze dolorose lasciano segni che a volte le persone tendono a nascondere per timore del giudizio degli altri o del proprio, per difendersi da sentimenti troppo intensi o da pensieri che colpevolizzano ma che possono trasformarsi in qualcosa di diverso.
Il mio lavoro è mosso dall’intento di aiutare le persone che incontro a riparare le ferite emotive causate dalle esperienze vissute con l’intenzione di scoprire, in quelle ferite, delle risorse interiori e di riconoscere e apprezzare la propria resilienza. Riscoprirsi più forti e più ricchi, con piena coscienza del proprio vivere, così come i vasi del kintsugi diventano più preziosi con la riparazione.
Vedo il mio impegno professionale orientato verso:
- la cura delle ferite psicologiche
- la promozione della salute quale cura del proprio benessere fisico e mentale attraverso una attenzione mirata al proprio stile di vita.
Formazione
Ho cominciato a interessarmi alla psicologia dalla scuola superiore e mi sono iscritta all’Università di Trieste, dove ho frequentato la facoltà di psicologia ad indirizzo sperimentale.
Il mio desiderio era, però, diventare psicoterapeuta e così mi sono specializzata presso la Scuola Superiore in Psicologia Clinica dell’ Università Pontificia Salesiana SSPC-IFREP (sede di Venezia – Mestre).
Ho iniziato la mia attività professionale nell’ambito della psicologia scolastica, ho collaborato con diversi Istituti del territorio, interessandomi ai progetti di prevenzione del disagio e della dispersione scolastica, di educazione ai rapporti e all’affettività, di prevenzione e lotta al bullismo.
Nel tempo ho avuto la fortuna di collaborare con l’Associazione Il Focolare Onlus e ho approfondito il tema dell’affido familiare.
Ho partecipato ad iniziative per la promozione della cultura dell’affido familiare e ho seguito alcuni progetti di sostegno psicologico alle famiglie affidatarie in collaborazione con i Servizi Territoriali:
- inserimento di minori in famiglie affidatarie
- formazione delle famiglie che si proponevano all’affido familiare
- gruppi di auto-mutuo-aiuto per famiglie affidatarie
Questa esperienza mi ha portato ad approfondire l’importanza del sostegno alla genitorialità a cui è seguita una formazione specifica attraverso un Master Biennale sul Sostegno alla Genitorialità – IFREP sede di Mestre- che ha contribuito ad ampliare le mie aree di interesse clinico.
L’esperienza diretta sui temi della genitorialità e dell’adozione, mi hanno spinta a proseguire su questa strada con lo studio degli effetti psicologici di esperienze traumatiche relazionali come la violenza domestica e la violenza assistita, grazie all’attività di consulenza e supporto psicologico e sociale integrato a favore di genitori in situazioni familiari complesse, nell’ambito del Programma di interventi di sostegno della genitorialità per il potenziamento delle attività di carattere sociale dei consultori familiari dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.2 Bassa Friulana-Isontina.
Nel mio lavoro con le famiglie, sostengo e promuovo una idea di genitorialità positiva improntata al benessere, offrendo strategie di intervento per aiutare i genitori a sostenere la crescita dei figli.
L’attenzione alle conseguenze psicologiche di eventi stressanti o eventi traumatici mi ha spinto a diventare terapeuta EMDR – Eye Movement Desensibilitation and Reprocessing.
Proseguendo nella mia ricerca di strumenti efficaci che siano di supporto ad esperienze relazionali difficili, ho conosciuto la Compassion Focused Therapy e la Mindfulness che ritengo utile in alcune fasi del trattamento e che in generale si rivela efficace in molte situazioni cliniche.
L’approccio Mindful nel mio lavoro è presente:
- nel protocollo MB-EAT che propongo quando può essere utile una psicoeducazione alimentare e in alcune forme di comportamento non funzionale nei confronti del cibo.
- nell’intervento CBT ( Cognitive Behavioral Therapy) per l’insonnia.