Attacchi di panico

Secondo il sistema di classificazione DSM-5, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali  ad opera della American Psychiatric Association (APA), l’attacco di panico si manifesta con la comparsa improvvisa di intenso disagio e paura che in pochi minuti raggiungono il picco massimo di intensità.

Durante questo periodo di tempo si presentano diversi sintomi sia fisici che cognitivi molto caratteristici, come ad esempio:

  • palpitazioni
  • sudorazione
  • tremore
  • sensazione di soffocamento
  • nausea e disturbi addominali
  • sensazioni di torpore e formicolio
  • paura intensa di perdere il controllo
  • paura di morire

Un attacco di panico può insorgere quasi dal nulla, a partire da uno stato di quiete, in un momento qualunque della propria quotidianità. Oppure, può essere scatenato da uno stato ansioso e questo porta a distinguere tra attacchi di panico inaspettati o attacchi di panico attesi.

L’attacco di panico può manifestarsi in presenza di qualunque disturbo d’ansia o di altri disturbi come ad esempio nella depressione o nel disturbo post traumatico da stress o in presenza di certe condizioni mediche specifiche, ad esempio, determinate patologie cardiache.

In una prospettiva fisiologica, l’attacco di panico corrisponde ad un aumento repentino dell’attività neurovegetativa e gli effetti si manifestano direttamente a livello fisico.

I processi chimici innescati dall’attivazione del sistema orto simpatico generano, a livello psicologico la percezione di un aumentato senso del pericolo che si accompagna ad un vissuto di paura.

Una ricerca condotta da NICE (National Institute for Health anche Care Excellence) nel 2011,  evidenzia l’efficacia della psicoterapia tra i trattamenti evidence-based.

Gli studi sull’utilizzo dell’EMDR nel trattamento del panico stanno evidenziando la sua efficacia sia riguardo alla risoluzione dei sintomi, sia rispetto alla prevenzione delle ricadute.