Stile alimentare: per un rapporto consapevole con il cibo e il nostro corpo

Il rapporto che lega il cibo alle emozioni e a componenti di natura psicologica, si lega a molti altri aspetti dello stile alimentare che riguardano il comportamento, lo stile di vita e gli orientamenti personali che contribuiscono, in alcuni casi, a determinare nei confronti del cibo un attitudine distratta o controllante che può strutturarsi come un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare.

Le persone che mostrano un comportamento alimentare non consapevole o problematico  possono esprimerlo nei modi più diversi, ad esempio, non tollerando alcune emozioni, come l’ansia o stati di attivazione intensa, segnatamente, l’agitazione che può portare a mangiare in modo veloce, a non accorgersi di quanto si è mangiato o se ciò che si è  mangiato è davvero piaciuto.

Sentimenti come la rabbia o la vergogna, possono manifestarsi come un vuoto allo stomaco ed essere confusi con lo stimolo della fame.

Per alcuni è difficile riconoscere lo stimolo della fame, il senso di sazietà, più in generale, distinguere tra il fisiologico segnale della fame e il desiderio di un cibo.

Mangiare, in determinate circostanze, può avere un effetto consolatorio e calmante, permettendo in maniera poco consapevole di mitigare ciò che risulta troppo intenso o disturbante a livello psicologico.

I dati statistici dicono che il 50-60% della popolazione manifesta una forma di comportamento alimentare non funzionale che spesso viene definito fame nervosa o fame emotiva. Un altro dato importante proviene dalla percentuale di persone che riescono a mantenere la perdita di peso dopo un certo periodo dalla conclusione di una dieta. Solo il 3% del campione afferma di aver mantenuto, dopo 4 anni, la perdita di peso raggiunta con una dieta.

Tutte queste considerazioni evidenziano come il rapporto con il cibo e l’alimentazione siano funzionali al mantenimento del benessere psicofisico di una persona contribuendo non solo da un punto di vista sanitario, ma ancor più a temi fondamentali che fanno riferimento alla propria immagine corporea e l’autostima.

Il concetto di immagine corporea  è stato un tema di studio che  ha coinvolto neurologi e comportamentisti, soprattutto in tempi recenti. Infatti, come se guardassimo un quadro la nostra immagine corporea appare davanti ai nostri occhi innescando una serie di processi che generano emozioni, ricordi, sensazioni.

“Da qui la rappresentazione mentale diviene un processo di integrazione e mediazione fra percezioni, cognizioni ed emozioni che possono influire sulla nostra autostima.”
(Posavac & Posavac, 2002). [1]

Per questo motivo un approccio che fa riferimento solamente alla nutrizione non è più sufficiente per affrontare il tema dell’alimentazione, del peso, dell’immagine corporea, dei comportamenti funzionali e disfunzionali legati al cibo. Invece, sarebbe opportuno, abbracciare pienamente la psicologia di chi mangia, la dimensioni emotiva e mentale di ciò che significa nutrire veramente il proprio corpo e il proprio essere.

[1] Posavac SS, Posavac HD. Predictors of women’s concern with body weight: the roles of perceived self-media ideal discrepancies and self-esteem. Eat Disord. 2002 Summer;10(2):153-60. doi: 10.1002/erv.462. PMID: 16864255.