EMDR – Eye Movement Desensitization and Reprocessing

Cos’è?

L’EMDR, Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), è un metodo psicoterapeutico utilizzato per accedere ai ricordi di esperienze traumatiche, rielaborarli e risolverli[1].

L’EMDR si basa sull’idea che i sintomi da stress post traumatico si verificano quando il trauma e altre esperienze negative da un punto di vista emotivo arrivano a sopraffare la naturale capacità di guarigione e rielaborazione della mente.

Come funziona?

La risposta allo stress

Il nostro cervello è in grado di rispondere in maniera naturale e innata a ricordi ed eventi traumatici. Ovvero, il nostro cervello nella maggior parte delle situazioni è in grado di trovare una soluzione adattativa alle esperienze fortemente stressanti.

Questo processo implica la comunicazione tra l’amigdala (attivazione del segnale di risposta agli eventi stressanti), l’ippocampo ( apprendimento e determinazione di ciò che è sicuro e ciò che è pericoloso), la corteccia prefrontale (controllo del comportamento e delle emozioni).

Sebbene molte volte le esperienze traumatiche possano essere gestite e risolte spontaneamente, in alcuni casi potrebbe essere necessario un aiuto qualificato. Infatti, l’incapacità di far fronte, da parte dell’individuo, a ricordi ed avvenimenti stressanti, può portare a conservare emozioni, immagini e sensazioni fisiche percepite o presenti al momento del trauma.

La risposta allo stress e il meccanismo che in inglese è chiamato Fight, Flight, Freeze (Lotta, Fuga, Congelamento) non è uguale per tutti. Un evento particolarmente inquietante non adeguatamente rielaborato può nel tempo influire negativamente sul benessere psicofisico della persona.

Il processo di guarigione grazie al metodo EMDR può essere facilitato trattando il trauma nel contesto sicuro e controllato dello studio del terapeuta supportati dalla sua competenza professionale.

Cos’è la terapia EMDR?

Per comprendere meglio questo processo, è necessario rivolgere l’attenzione al modo in cui i ricordi sono immagazzinati nel cervello sotto forma di reti neurali. Una rete neurale è un gruppo di cellule cerebrali interconnesse (neuroni) che si attivano insieme.

In questo contesto, i ricordi traumatici continuano ad essere innescati da stimoli esterni e presentarsi all’esperienza della persona in varie forme, ad esempio flashback, pensieri intrusivi, incubi ecc. e questo si traduce in una capacità limitata di adattarsi, elaborare e risolvere lo stress traumatico.

La terapia EMDR aiuta a costruire nuovi ponti e ad accedere a nuove risorse. Ciò avviene riattivando le reti neurali associate al ricordo o a più ricordi collegati all’esperienza traumatica per trasformarli in una forma integrata neutrale e più funzionale attraverso un aumento di collegamenti tra le reti neurali.[2].

Le evidenze scientifiche del metodo EMDR

Il panorama attuale della ricerca scientifica documenta l’efficacia del metodo EMDR nel trattamento del Disturbo da stress post-traumatico (DPTS)[3] e, più in generale, nei Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti[4]. Questa evidenza ha stimolato l’applicazione dell’EMDR nel contesto di diversi quadri clinici, come ad esempio, depressioni, disturbo da panico, fobie specifiche. Le ricerche hanno confermato l’efficacia del metodo attraverso pubblicazioni autorevoli che ne evidenziano i risultati nel trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo.

L’EMDR è un sistema terapeutico evidence based, ovvero approvato da evidenze scientifiche e da  organizzazioni internazionali:

  • American Psychological Association (1998-2002)
  • American Psychiatric Association (2004)
  • International Society for Traumatic Stress Studies (2010)
  • Ministero della Salute italiano (2003)
  • Organizzazione Mondiale della Sanità (2013)

Note

[1]Shapiro, F. (1989a). Efficacy of the eye movement desensitization procedure in the treatment of traumatic memories. Journal of Traumatic Stress, 2(2), 199-223. https://doi.org/10.1002/jts.2490020207

[2] Stickgold, R. (2002). EMDR: A putative neurobiological mechanism of action. Journal of Clinical Psychology, 58(1), 61–75.


[3]
Shapiro, F. (1996b). Eye movement desensitization and reprocessing (EMDR): Evaluation of controlled PTSD research. Journal of Behavior Therapy & Experimental Psychiatry, 27(3), 209-218. https://doi.org/10.1016/S0005-7916(96)00029-8


[4]
Shapiro, F. (2014a). The role of eye movement desensitization and reprocessing (EMDR) therapy in medicine: Addressing the psychological and physical symptoms stemming from adverse life experiences. The Permanente Journal, 18(1), 71-77. https://doi.org/10.7812/TPP/13-098